Un pericolo per lo sviluppo della città
Anche i mesi estivi, luglio ed agosto, ci hanno restituito l’immagine di un centro storico vuoto e senza vita, una desertificazione che rischia di essere un grave pericolo per lo sviluppo della città già faticoso e assai sporadico da decenni.
La questione non è politica o istituzionale, non solo almeno, si imporrebbe una mobilitazione dei cittadini tesa a scongiurare un degrado crescente dell’anima antica dell’urbe: non è solo con eventi occasionali che infatti il problema si risolve, ma con un aumento a prescindere della frequentazione degli spazi storici che devono tornare ad essere luogo di passeggio e di incontro per i viterbesi che ora addirittura preferiscono tristi rendez vous nei supermercati.
Ovviamente serve anche le attività commerciali presenti nella abbandonata zona regalino qualche novità ed attività non scontate in grado di ravvivare un bel po’ piazze e strade abbandonate a se stesse.
Come si vede il tema è prevalentemente culturale e solo di striscio istituzionale: sono i cittadini che devono decidere se riprendere a vivere la loro città, anche per rispetto della sua storia e della sua bellezza o se accontentarsi di vivere in simbiosi con la propria auto e cercare solo di volta in volta solo un parcheggio, selvaggio o meno poco conta.