Una fermata del Frecciarossa a Terni. Se ne parla da tempo immemore e l’argomento è tornato cruciale, a seguito di interlocuzioni tra il Comune e Ferrovie dello stato. A riportare la notizia è l’edizione di oggi, venerdì 8 settembre, del Corriere dell’Umbria. Il tema è piuttosto importante poiché, al momento, la stazione ternana accoglie essenzialmente InterCity e Frecciabianca, coinvogli che possono raggiungere le destinazioni prestabilite, in tempo ragionevolmente minore rispetto ai tradizionali treni Interregionali.
Occorre fare una doverosa premessa. L’argomento è pertinente quanto corretto da affrontare. La differenza tra i due capoluoghi è sostanziale dato che a Perugia, come è noto, il Frecciarossa può essere utilizzato con partenza dal capoluogo di regione. E Terni? Al momento la fermata più vicina è quella di Orte, per poter saltare sull’alta velocità e fruire di un servizio divenuto ormai imprescindibile per comodità e velocità nel raggiungere le mete di destinazione.
Ci sono due muri che, al momento, appaiono invalicabili. In primo luogo gli alti costi per richiedere il servizio. In secondo la tipologia di infrastruttura ferroviaria che non favorisce lo sviluppo dell’alta velocità. Il primo punto è collegato al secondo. L’unica possibile soluzione, come peraltro è stato fatto per Perugia, è arretrare la partenza di un Frecciarossa da Terni per poi direzionarlo verso Orte e proseguire sulla linea ad alta velocità.
Pensare ad un convoglio del genere, sulla linea lenta Terni-Giuncano-Spoleto, è abbastanza utopistico. L’iniziale pendenza, nel raggiungere la frazione, il percorso tortuoso ed il binario unico sono alquanto penalizzanti per un treno che può toccare i trecento chilometri orari, se messo nelle condizioni di farlo. In tal senso il raddoppio della Orte-Falconara potrebbe diventare la soluzione definitiva al problema, basterebbe mettere a terra il progetto. A tutto ciò vanno sommati i costi per la fruizione del servizio.