Colpi d’arma da fuoco esplosi nella notte a Caivano (Napoli), in viale delle Margherite. Sarebbero almeno 19 i colpi, di due differenti calibri, fatti esplodere da soggetti rimasti al momento ignoti. Non risultano danni a cose o feriti.
Indagano i carabinieri della compagnia di Caivano, mentre il parroco della chiesa del Parco Verde, padre Maurizio Patriciello, racconta l’episodio: “In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore. Le “stese” fanno paura. Può morire chiunque”, dice Patriciello, parlando di una “notte insonne, notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando, ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore“.
“Sosteniamo senza dubbio alcuno le parole di don Maurizio e siamo vicini, a lui e a tutta la gente perbene del Parco Verde – commenta il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli -. L’intervento dello Stato deve farsi ora ancora più deciso e determinato e mai più dovrà calare l’attenzione su questa zona lasciata da decenni in balia della criminalità e ostaggio del degrado. L’azione di recupero deve essere totale e continua. Non sono bastati gli ultimi blitz e la venuta del premier per fermare un sistema criminale che fonda le sue radici da lontano e che ha voluto affermare ancora una volta la sua forza e seminato il terrore”.
“Ci sono persone mascherate che arrivano in moto ad alta velocità con i kalashnikov sulle spalle e sparano all’impazzata. Il quartiere va nel terrore, basta poco per morire colpito da un proiettile vagante. È pericoloso, qualcosa di inconcepibile. Le forze dell’ordine in questi giorni si stanno facendo in quattro, ma queste persone volano alla velocità della luce, avviene tutto in fretta e poi scappano via. La gente è nuovamente entrata nel terrore, è la terza volta che accade un episodio simile da quando a Caivano è venuto il presidente del Consiglio. Io leggo questa cosa come una sfida allo Stato. Come se volessero dire che non hanno paura dello Stato, questa è la chiave di lettura”. Lo ha detto padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (Napoli), ospite di Non Stop News, su Rtl 102.5.
“Da anni – ricorda – combatto contro la criminalità. Ognuno di noi parla dal suo posto, ma ci vorrebbe più umiltà quando si parla. La riflessione da sola non basta, il problema è che mentre mandiamo i bambini a scuola dobbiamo iniziare con loro un discorso di educazione. Ma queste persone sono per strada e ti ammazzano i figli. Giogiò è stato ucciso a 24 anni da un 16enne che esce per strada con la pistola. Ed è vigliacco che dopo averlo ucciso se ne vada a giocare a carte. Ha 16 anni, ma può essere ancora considerato un minore?”.
“Ora – aggiunge Patriciello – serve tutto, serve parlarne. La camorra vuole il silenzio. Io vivo sotto scorta, ma non ho soldi, mi minacciano perché hanno paura della parola. La mia parola fa paura. La camorra vuole il silenzio, vuole il buio, perché conviene creare il ghetto, non vuole che Caivano comunichi, non vuole la solidarietà. All’interno del ghetto, il boss è il re e in questo momento in cui lo Stato è arrivato e la presenza si vede nelle strade, la camorra non lo vuole. Quindi, approfittando della tarda ora, sono arrivati e hanno dato questa manifestazione di forza per dire che loro non hanno paura. So che il governo non ci lascerà soli, sono convinto che ora qualcosa succederà. Ci sono state tante passerelle, sappiamo come funziona la politica ma credo che questa volta qualcosa succederà. Il Signore non vuole che le strade di Caivano si riempiano ancora di sangue”.
21 COLPI D’ARMA DA FUOCO ESPLOSI ANCHE A PONTICELLI
I carabinieri del nucleo operativo di Poggioreale hanno recuperato 21 bossoli di vario calibro in via al Chiaro di Luna, nel quartiere Ponticelli di Napoli. Il raid armato sarebbe avvenuto questa notte, quando si è verificato un episodio simile nel comune di Caivano.
Non risultano feriti, ma i militari hanno proceduto a sequestrare una Fiat Panda con un’ogiva conficcata nella carrozzeria e il lunotto posteriore infranto. Indagini sono in corso. (AGENZIA DIRE)