Nel pd dopo la fuoriuscita dei fioroniani, ma non di tutti i popolari (pensiamo a Stelliferi e ad Angelo Cappelli) si aspetta il prossimo congresso o quantomeno un accordo chiaro e definitivo per riequilibrare le sorti del partito tra sostenitori di Bonaccini e di Schlein. I fedelissimi di quest’ultima sono la maggioranza in direzione nazionale e questo non potrà non avere ripercussioni anche a Viterbo in Tuscia: i rapporti tra Panunzi (Bonaccini) e Mazzoli (Schlein) non sono sempre stati semplicissimi negli ultimi anni, ma sembra che ora sia ripreso il dialogo tra i due e si potrebbe giungere ad un patto di non belligeranza che consenta ad ogni corrente di avere uguale spazio e rappresentanza nei democrats.
Mazzoli è uomo che sa trovare margini di trattativa in questi casi, e anche a Panunzi potrebbe convenire evitare la prova di forza e arrivare ad una gestione del partito equanime che però tenga conto dei mutati equilibri congressuali e della nuova linea della Schlein.
Vedremo quello che succederà nei prossimi mesi, c’è tutto il tempo per discutere e per smussare gli angoli, d’altronde i due democratici della Tuscia vengono da esperienze simili, entrambi dai Ds, e le differenze politiche potrebbero essere con un po’ di buona volontà colmate in fretta.
Anche per restituire alla provincia un pd competitivo, non più segnato da lunghe, interminabili guerre intestine, specie in vista delle ormai non più lontane elezioni amministrative.
(pa.bo)