Elly Schlein sfida Meloni sui migranti

AGI – La convocazione della segreteria arriva un po’ a sorpresa, nel tardo pomeriggio di domenica. Tanto che lunedì mattina, al Nazareno, gli esponenti Pd si sono contati sulle dita di una mano. Fra questi, Peppe Provenzano e Antonio Misiani. Gli altri si sono collegati da remoto. Persino la segretaria Elly Schlein non era presente. Il fatto è che la situazione a Lampedusa sta precipitando, è la spiegazione che arriva da fonti dem, e una accelerazione del partito su questi temi si impone.

Il primo segnale è la lettera di Schlein a Repubblica. L’attacco a Giorgia Meloni è durissimo: “Mi accusa di fare propaganda, ma il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti“, dice la segretaria che, poi, infila il dito dei rapporti interni alla maggioranza: “Capisco che sia nervosa oggi che Le Pen la silura da Pontida e deve applaudirsi da sola per non aver ottenuto nulla di nuovo rispetto alle politiche europee degli ultimi dieci anni, tutte focalizzate sul controllo delle frontiere e senza l’unica cosa che servirebbe all’Italia. Ovvero la redistribuzione obbligatoria delle responsabilità sull’accoglienza dignitosa tra tutti i Paesi europei. Battaglia che noi abbiamo fatto. E che la destra non ha mai avuto il coraggio di fare per non disturbare i propri alleati nazionalisti”.

Una accelerazione che segue, fa notare una fonte parlamentare dem, le critiche ricevute nel corso della trasmissione televisiva Otto e Mezzo di giovedì e che una esponente storica del partito come Rosy Bindi riprende oggi: “Sento che accusano Schlein di usare parole poco chiare: prima di fare politica io ero una modesta ricercatrice universitaria. Quando uno studente mi diceva che non sapeva esprimersi, io capivo che non sapeva le cose e che non aveva studiato. Siccome io so che Schlein le cose le sa, deve decidersi a dirle, non può essere evasiva nelle risposte”.

Un appello che, nelle ultime ore, Schlein si è sentita ripetere anche da alcuni esponenti della sinistra del partito: “Bisogna essere più incisivi, rispondere colpo su colpo al governo”. Un pressing che sembra sortire i suoi effetti.

Il botta e risposta con Meloni

Dopo la lettera di Schlein, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, risponde con nettezza: “La volontà della sinistra europea è rendere ineluttabile l’immigrazione illegale di massa”, dice Meloni. “In questa medesima direzione va anche la proposta del Partito democratico che abbiamo ascoltato anche in queste ore e che prevede, sostanzialmente, l’accoglienza di chiunque arrivi per poi provare a chiedere la redistribuzione in Europa”, aggiunge la premier che reputa “indifendibile la linea italiana di chiedere all’Europa di accogliere gli immigrati illegali che l’Italia faceva entrare mentre gli altri controllavano i propri confini, ma diventa addirittura un boomerang in questa epoca storica”.

A stretto giro risponde Schlein dicendo che, se di boomerang si vuol parlare, “la presidente del consiglio, che professava l’uscita dall’euro, il blocco navale e il taglio delle accise sulla benzina, la difesa dei lavoratori, tanto per citarne alcuni, si è dimostrata campionessa mondiale di boomerang che poi tornano addosso al Paese”, Quindi l’attacco: “Si ricordi che al governo c’è lei e si impegni a gestire il fenomeno migratorio anziché attaccare l’opposizione, perché a Lampedusa dei suoi slogan traditi non se ne fanno nulla e hanno bisogno di fatti”.

Le proposte del Pd

Da queste premesse muove il partito per presentare il suo pacchetto di proposte: “La destra italiana sull’immigrazione ha fallito“, è la premessa: “Lo dicono le tragedie di questi mesi nel Mediterraneo, i numeri degli arrivi irregolari cresciuti in modo molto significativo rispetto agli ultimi anni, il peso sconcertante sostenuto dall’isola di Lampedusa, la sensazione di grande difficoltà e solitudine denunciata a più riprese dai sindaci e dai Comuni peraltro palesemente ignorati dal governo che fugge dalle sue responsabilità sulla prima accoglienza”