Viterbo, il sabato del selvaggio (parcheggio), caos, prepotenza, macchine ovunque e poca polizia urbana

E giunse un altro sabato del selvaggio (parcheggio) fuori e dentro le mura: auto tante, molte di più dei pedoni, pochi in giro per la città, il solito caos, traffico senza regole (non le rispetta nessuno), le macchine che dominano la città come se fossero i veri abitanti dell’urbe.

Supermercati affollati e soste vietate a gogo, parte antica, parte nuova, poco conta, il consueto sperpetuo di motori accesi no stop e di veicoli in movimento, ognuno come vuole, lo stile è libero, le possibilità di piazzarsi dove non si deve infinite.

E’ vero che il centro storico, ai minimi termini, vede talvolta un pattugliamento più frequente della polizia urbana, che la sindaca spinge per liberare il centro quanto più possibile dalle auto, ma forse la presenza dei vigili dovrebbe essere doppia o tripla in giro per vedere qualche buon risultato.

Una città d’arte non può vivere senza che il centro storico venga chiuso in gran parte e che il fuori le mura venga controllato rigorosamente: a palazzo dei Priori l’hanno capito e si stanno regolando di conseguenza, i cittadini no, anzi sembrano volersi mettere di traverso: il comandante dei vigili da anni forse potrebbe fare di più, potrebbe ecco, solo un condizionale che resta lì. Il sabato del selvaggio (parcheggio) sempre più spoetizzante e insopportabile, una vera maledizione per i cittadini che rispettano segnali e divieti.