Sgarbi smonta le accuse: “È tutto falso, e con Sangiuliano c’è affettuosità”

È una intervista ‘falsa’. Una specie di battuta del ministro è stata interpretata con una serie di contrasti con me che non esistono e non hanno alcun senso“. Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi risponde in maniera netta a Bologna, in occasione del sopralluogo alla torre Garisenda, su quanto uscito sul ‘Fatto’ e sulle parole del ministro Gennaro Sangiuliano nei suoi confronti.
Sangiuliano mi ha chiamato– ha detto Sgarbi- e mi ha detto di non avere rilasciato alcuna intervista, ‘Ho detto di non sapere di cosa si parlava’ mi ha riferito. Tanto è vero che poi è stato lui con grande affettuosità a dirmi ‘Vai tu a Bologna’“.

Per l’articolo, ha ricostruito il sottosegretario, “sono state utilizzate lettere anonime probabilmente di un mio ex collaboratore che ho già denunciato alla Polizia perché è entrato nel mio computer e ha messo insieme cose che non stanno insieme. Io non ho preso e non prendo soldi per alcuna missione che faccio per conto del ministero. Se poi vado a vedere una galleria e presento una mostra o faccio una conferenza su Caravaggio sono cose diverse, anche se contemporanee. Nessuna di queste cose che faccio ha nemmeno il patrocinio del ministero. Non c’è alcun collegamento”.

E la questione della possibile evasione fiscale per l’acquisto di un quadro di grande valore? “Non c’è alcuna inchiesta- ha risposto Sgarbi- Ho ricevuto un avviso su una cosa che poi è finita lì, perché l’opera non appartiene a me. Non c’è stato alcun interrogatorio e nessuna indagine”.

C’è la possibilità che lei si dimetta? “Nessuna”, risponde ad Affaritaliani.it il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che aggiunge: “Qualunque articolo viene pagato, come qualunque libro genera diritti d’autore. Ogni libera prestazione, conferenza, spettacolo, deve essere pagata”. (AGENZIA DIRE)