Assieme ad una Viterbo che lavora alacremente per cercare di uscire da un isolamento secolare, di cui ci occuperemo dopo, ce n’è un’ altra che si impegna oltremisura ogni giorno per spargere veleni e sfiducia e che costruisce quotidianamente la “Mala Narraciòn”, una narrazione negativa al 100 per cento sulla città e in special modo sul centro storico, popolato secondo questi impavidi accusatori da diavoli e mestatori, attraversato da quintali di cronaca nera e da problemi di ordine pubblico in grado di far impallidire il più spaventoso horror movie.
Una certa informazione unilaterale ed anche una vetero-politica stanca e livorosa gettano fango ogni giorno sulla parte antica della città, quasi quest’ultima fosse un malato terminale senza speranza, senza futuro e con un presente ad altissimo grado di invivibilità.
Eppure da qualche tempo le cose non stanno esattamente così, qualcosa si muove in maniera sempre più estesa, non mancano gli investimenti, le azioni di recupero della “vecchia Viterbo”.
Si cominciano a vedere nuove prospettive di rivalutazione, progetti ambiziosi, idee di rilancio, figli di una voluntas sia politica che imprenditoriale ben precisa, e nei prossimi anni questa progettualità è destinata ad intensificarsi sempre più e a divenire metodo e operatività messa a sistema.
Il centro storico ha vissuto decenni di totale abbandono ed ha i suoi tempi di recupero, ma la strada maestra sembra essere stata individuata e ciò vivendo in città è lampante.
Sono sempre più le occasioni in cui i viterbesi amano riappropriarsi del loro “gioiello”, ri-impossessarsene con una frequentazione costante, assidua, testimoniata anche dal puntuale successo degli eventi che vi si svolgono e da un ripopolamento evidente in molte occasioni festive e non, condito anche da nuove decise intraprese commerciali.
C’è insomma, un cambio di direzione netto rispetto al passato significativo di un ribaltamento di mentalità e di obiettivi che è già nelle cose e che è solo l’abbrivio di un corso totalmente nuovo ed incisivo.
Viterbo ha il suo tesoro proprio nella sua parte più antica e prestigiosa che ormai può contare su una attenzione politico-amministrativa concreta e vasta, non saranno certo tentativi un po’ patetici di “mala narraciòn” a fermare il processo in atto.
Che poi ci siano interessi precisi dietro questa suddetta “mala narracion” è fuori dubbio, ma ci sarà tempo e modo per parlarne.