Mala Narraciòn, i “catastrofisti a gettone”, indefessi “picconatori” del centro storico di Viterbo

Mala Narracion parte tre, protagonisti i “catastrofisti a gettone”, cioè tutti coloro che picconano continuamente ogni possibile risveglio del centro storico perchè o anti-amministrazione in carica a prescindere o “mandati” all’attacco da chi ha tutto l’interesse che i cittadini non riprendano a frequentare, valorizzare e ripopolare il centro storico perchè legati a progetti del tutto alternativi a ciò.

Catastrofisti capaci di inventare vere e proprie campagne stampa di odio e di de-legittimazione nei confronti dell’attuale giunta comunale e di ogni cosa quest’ultima faccia specie per rinvigorire e rilanciare la vetus urbs.

Tutti personaggi che antepongono ovviamente il proprio tornaconto, e spesso rimpinguano anche il loro conto corrente proprio giocando a fare gli accusatori con l’eterno indice puntato contro qualsiasi iniziativa possa apparire non oscurantista, ma foriera di una maggiore attenzione verso lo sviluppo e la cultura e l’arte che Viterbo può rappresentare se allontanata da un ancestrale e devastante immobilismo.

La Mala Narraciòn non conosce pause, utilizza i social in maniera capillare, sobilla gli indecisi e coloro che stanno cercando di farsi un’idea più completa dell’azione amministrativa della Frontini e dei suoi, bombardano il territorio di critiche feroci, di foto desolanti, di osservazioni a senso unico, insofferenti nei confronti di ogni dibattito.

Il messaggio che vogliono far passare è di una irrecuperabilità assoluta del “centro”, di una sua morte già avvenuta, di una città senza futuro, ma anche senza presente e con un mitico passato lontano che mai tornerà.

Ovviamente è la sfiducia che viene sparsa a piene mani, e sfiducia può voler dire anche business, perchè lo svuotamento totale di una parte nevralgica della città ovviamente favorisce altre soluzioni abitative ed apre alla speculazione sul territorio.

Peccato nessuno sappia o almeno faccia finta di non sapere che nelle periferie e oltre si potranno costruire anche immense cattedrali del commercio e della compravendita, nulla porterà a Viterbo di buono senza una seria e proficua valorizzazione anche estetica ed eventistica del centro storico.

Viterbo è una vecchia città che esiste in quanto tale, se estesa in eterno oltre la cinta muraria, verso gli sconfinati lidi dei tanti paradisi delle auto già esistenti e della grande distribuzione allora sì perde di identità, prospettive e valore.

Ma tutto questo la mala narracion non lo considera perchè altrimenti perderebbero di senso i suoi vaniloqui autoreferenti quanto dannosi per una intera cittadinanza.