Sono passati 80 anni dal terribile 𝐄𝐜𝐜𝐢𝐝𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐒𝐮𝐭𝐫𝐢 in cui persero la vita 17 avieri sardi e un civile di #capranica. Era infatti il 17 novembre 1943 quando un gruppo di SS tedesche si è macchiato per sempre la mani con uno dei più cruenti e barbari crimini di #guerra del Centro #italia.
Quei 17 ragazzi sardi, appena 20enni, cercavano solo un modo per tornare a casa. Allo sbando dopo l’armistizio, senza più una guida o un superiore che gli indicasse cosa fare, quei giovani si sono rifugiati a Capranica nell’attesa di attraversare il mare e fare ritorno nella loro isola dai propri cari.
Ma non ce l’hanno fatta. Prima sono stati rastrellati dalle SS, insieme a un civile di Capranica, e successivamente portati nella vicina #sutri dove sono stati fucilati alle spalle e finiti con una bomba a mano. Solo uno di loro è riuscito miracolosamente a salvarsi.
Questa mattina la Provincia di Viterbo ha ricordato quelle 18 giovani vite spezzate con una doppia cerimonia, a Capranica e a Sutri. E ne ha parlato con i bambini delle #scuole. “L’eccidio di Sutri ci insegna- sottolineano a Palazzo Gentili- infatti di cosa è capace l’uomo se accecato dal fanatismo e dall’odio. E ci insegna che quella della #pace, attraverso il #ricordo, è una cultura che deve essere alimentata con forza e coraggio. Solo così il sacrificio di quei 18 ragazzi non sarà stato vano”.”