Approvato il salario minimo, ma senza il parametro dei 9 euro l’ora (come minimo) chiesto dalla sinistra. L’aula della Camera ha approvato oggi la proposta di legge ‘Deleghe al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonché di procedure di controllo e informazione’. I sì sono stati 153, i no 118 e gli astenuti 3. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
Bagarre in aula al termine della dichiarazione di voto sul salario minimo da parte del deputato di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto, presidente della commissione lavoro, che ha concluso attaccando l’opposizione: “Il vero capo dell’ opposizione non è Conte o Schlein, si chiama Landini, che è lo stesso che l’anno scorso gridava allo scandalo sul salario minimo ma che oggi abbraccia questa proposta”.
Alla luce delle proteste, il presidente di turno, Fabio Rampelli, ha sospeso per qualche minuto i lavori dell’aula. Nel frattempo, i deputati dell’opposizione hanno alzato dei cartelli con la scritta ‘non in mio nome’. Alla ripresa della seduta, mentre era in corso la votazione sul provvedimento, dai banchi dell’opposizione si è alzato il coro ‘vergogna, vergogna‘.
All’approvazione di oggi si è arrivati dopo la bagarre di ieri, quando il governo, tramite il meloniano Walter Rizzetto, ha fatto approdare alla Camera il maxi emendamento che elimina la soglia minima di salario lordo orario fissata a 9 euro. Le opposizioni a quel punto hanno tolto la firma dal provvedimento: il leader del M5s Giuseppe Conte ha strappato il testo in Aula.