Politica e società, Ass. Aronne, Cons. Pietrangeli: “La cultura dello sport come scelta educativa”

All’interno di una scelta redazionale precisa, di attenzione sempre maggiore che il nostro giornale ha deciso di riservare alle tematiche sociali, pubblichiamo di seguito una nota curata, in esclusiva per cittapaese.eu, dall’assessore allo sport del Comune di Viterbo Emanuele Aronne e dalla consigliera comunale delegata alle Nuove Generazioni Francesca Pietrangeli, sul valore educativo dello sport riconosciuto dalla nostra Costituzione

Quante volte sentiamo parlare di Sport? Quante volte sentiamo parlare degli attori che gravitano intorno al mondo dello Sport? Spesso ne sentiamo parlare bene, spesso ci sono delle criticità. Queste criticità possono essere legate a situazioni e contesti molto ampi e vari, ma riconducibili a macrocategorie quali bullismo, violenze verbali, psicologiche, fisiche, discriminazioni di ogni tipo.


Oggi che lo Sport ha ricevuto accoglimento e riconoscimento nella Costituzione all’art.33 co.7 per il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico, non può che essere necessario tutelarlo da negatività o criticità.


Con riferimento ai giovani, lo Sport rappresenta un ambiente in cui possono crescere, migliorarsi, autodeterminarsi ed è fondamentale preservarlo con un insieme di principi etici e morali che sorreggono lo stare in una collettività con rispetto e responsabilità.


Per questo lo scorso 15 dicembre è stato presentato il Codice Etico dello Sport, frutto del lavoro dell’Assessore allo Sport, Arch. Emanuele Aronne, progetto che rientra nella più ampia delega alla Qualità degli Spazi Urbani. Obiettivo dichiarato è quello non solo di aver redatto ed approvato un documento di principi etici universali ma di farlo applicare con costanza.


Il non rispetto riscontrato di tali norme, se accertate da apposita commissione, può portare all’interruzione di rapporti con la Pubblica Amministrazione, siano essi di natura economica siano essi legati ad una convenzione per un impianto sportivo.

Lo sport non può ne deve essere più ostaggio di comportamenti palesemente sbagliati e diseducativi e deve tornare a porre il rispetto della persona, anche se avversario o arbitro, al primo posto.