Nei giorni scorsi personale della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine della Questura di Viterbo ha notificato ad un giovane viterbese la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per la durata di due anni. Il provvedimento scaturisce da una proposta presentata dal Questore di Viterbo nello scorso mese di novembre alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, con il quale si evidenziava una serie di episodi di violenza fisica e psicologica commessi dal ragazzo nei confronti della propria fidanzata.
In particolare, gli approfondimenti investigativi iniziavano a seguito dell’intervento delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico per un’aggressione avvenuta ad ottobre 2023 nei pressi di un noto locale notturno del centro cittadino ai danni di una giovane. Giunti sul posto, la donna chiedeva aiuto agli operatori di polizia che allontanavano nel contempo il ragazzo che, in evidente stato di alterazione, inveiva anche contro gli agenti con frasi minacciose ed oltraggiose.
Dopo averla tranquillizzata, la vittima veniva accompagnata in Ufficio e lì iniziava a raccontare i numerosi episodi di aggressione fisica subiti dal compagno, sfociati spesso in lesioni, oltre ad una serie indeterminata di minacce e violenze psicologiche, fatti che erano accaduti sin dall’inizio della loro relazione cominciata alcuni mesi prima. Il destinatario del provvedimento annovera numerosi precedenti per reati contro la persona ed era già stato sottoposto in passato alle misure di prevenzione dell’Avviso Orale e del Foglio di Via con Divieto di ritorno in un comune costiero del viterbese, entrambi emesse dal Questore di Viterbo.
La Sorveglianza Speciale in argomento impone alla persona interessata il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa e dai suoi prossimi congiunti nonché il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la medesima, anche per interposta persona, con l’aggiunta dell’obbligo di mantenersi ad almeno 200 metri di distanza dalla vittima. Inoltre sono state previste dall’Autorità giudiziaria ulteriori prescrizioni, quali l’obbligo di fissare la propria dimora comunicandola all’Autorità di Pubblica Sicurezza, di non accompagnarsi a persone che hanno subito condanne o sono sottoposte a misure di prevenzione, di non rincasare la sera più tardi delle ore 21.30 e di non uscire la mattina prima delle ore 6.30, di non detenere e portare armi e di non partecipare a pubbliche riunioni.