Il punto di Paco: “Mi dimetto da frequentatore del Corso Italia”

Sono anni che, nonostante il clima un po da ghost city che si respira al Corso Italia, avevo continuato a frequentarlo per la passeggiatina mattutina successiva alla colazione al bar o per la breve incursione post lavorativa serale.

Devo ammettere che sono stato troppo ottimista, la situazione è andata peggiorando nei mesi parallelamente allo svuotamento e alla scarsa cortesia degli addetti ai negozi: un malcontento ormai divenuto emergenziale tra questi ultimi, con paghe ricevute da fame comprensive dell’impegno domenicale senza straordinario.

Una situazione lavorativa vergognosa che nessuno denuncia e che dovrebbe interessare l’ispettorato del lavoro, ma a Viterbo tutto scorre malgrado tutto.

Non voglio aiutare a resistere con la mia presenza attività già in crisi che per giunta sfruttano il lavoro degli addetti, l’atmosfera che si respira è pesante, cupa, la zona isolata e al momento senza speranza.

Ovviamente tutto ciò non può essere attribuito a colpe dell’attuale amministrazione in carica solo da un anno e mezzo, il problema riguarda tutti, cittadini e commercianti ed anche lo shopping è diventato trito, ritrito e poco invitante.

Ecco perchè l’amato triangolo via saffi, via roma, corso italia ho deciso di abbandonarlo e di non frequentarlo più da subito: mette troppa tristezza e l’incuria è totale.

Meglio andare a correre la mattina e poi subito a studio a lavorare, bandiamo le distrazioni, tanto non esistono.