Da quale altra città poteva partire, se non da quella dei papi, dal cuore nero e dalle solidi radici feudali, l’assalto al cielo bergogliano sferrato dall’“anti-papa” monsignor Carlo Maria Viganò, capo spirituale e temporale dell’ala più tradizionalista della chiesa cattolica?
La resistenza all’“eresia modernista”, come scrive massimiliano conti sul corriere di viterbo, portata avanti da Francesco si è acquartierata sul monte viterbese della Palanzana, all’interno dell’eremo di Sant’Antonio, antico luogo di spiritualità acquisito negli anni ’60 dalla professoressa Tommasina Alfieri, fondatrice dell’Opera Familia Christi.
E’ qui, secondo quanto riportato ieri dal quotidiano la Repubblica, che i seguaci di monsignor Viganò stanno edificando una cittadella tradizionalista, il Collegium Traditionis, con chiare velleità scismatiche. Ma, dallo strappo della chiesa ortodossa a Martin Lutero, la storia della Chiesa è piena di velleità divenute realtà, e chissà che la Palanzana non debba finire sui futuri manuali scolastici tra una Wittemberg e una Avignone. Il Collegium Traditionis punta a diventare, citiamo testualmente, “una struttura di vita clericale in comune da destinare a chierici e religiosi fatti oggetto delle epurazioni bergogliane”.