La politica a Viterbo e in Tuscia al momento è tutta concentrata sulle prossime elezioni provinciali: si dialoga, si ipotizzano alleanze vecchie e nuove, in attesa del voto che non segnerà ancora il ritorno al suffragio universale.
Al centro comunque di ogni possibile mutazione del panorama, non solo cittadino, la figura della sindaca Frontini e del suo movimento, maggioritario al comune di Viterbo, che quindi diventa determinante per gli assetti futuri di palazzo gentili.
Ma la prima cittadina, fedele al suo ruolo civico, non entrerà a stretto contatto con il sistema politico, ma punterà su una forte rappresentanza e su progetti concreti da mettere in cantiere, assicurando di volta in volta il suo appoggio a proposte ben precise e strutturate.
E a controllare che il capoluogo resti fondamentale per l’azione di governo dell’intera provincia: fatti, quindi non alleanze di comodo, come alcuni ambienti dell’informazione viterbese lascerebbero presupporre.
In questo momento c’è una campagna di odio ed un tentativo di delegittimazione dell’operato della sindaca che fa solo il male della città, spinta com’è ad assecondare quello o quell’altro interesse personale a discapito di quello generale.
Alla fine, comunque, a contare per palazzo gentili saranno i numeri e quelli sono tutti a favore della Frontini.