Viterbo, otto case su dieci andranno ristrutturate

Otto edifici viterbesi su 10, praticamente tutti quelli dei quartieri a ridosso delle mura civiche, entro il 2050 dovranno essere ristrutturati e resi efficienti dal punto di vista energetico. Vale a dire a emissioni zero. Lo prevede la direttiva “Case green” approvata martedì scorso dal Parlamento europeo, come scrive il corriere di Viterbo.

La direttiva, per ragioni facilmente comprensibili, esclude i palazzi storici e i monumenti, ma per un Paese dal patrimonio abitativo vetusto come l’Italia il costo, senza incentivi statali, sarà praticamente insostenibile. Il prezzo medio per la ristrutturazione energetica di un appartamento si aggira infatti intorno ai 40-50 mila euro, una somma non certo a portata di tutte le tasche. Per questo Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, vale a dire la maggioranza di governo, è sulle barricate e parla di “patrimoniale mascherata”.

Da parte sua, l’Ance, l’associazione dei costruttori di Unindustria, che lo scorso anno aveva lanciato l’allarme sulle ricadute che la nuova direttiva avrebbe potuto avere su una realtà piccola come quella di Viterbo, rivede un po’ il giudizio: “La direttiva non parla più di salto di classe energetica ma soltanto di miglioramento ed efficientamento, il che rende l’impatto della norma molto meno drammatico – nota il presidente di Ance Viterbo, Andrea Belli -. La direttiva potrebbe diventare un ottimo volano per l’edilizia e un occasione per le imprese di strutturarsi e crescere”. Specialmente ora che il propellente del Superbonus 110 si è esaurito e che l’edilizia viterbese sta accusando i primi contraccolpi, anche in termini di perdita di posti di lavoro.