Umberto Orsini, uno dei più grandi attori italiani, sarà in scena martedì 23 aprile ore 21 con Le memorie
di Ivan Karamazov al Teatro dell’Unione, nell’ambito della stagione nata dalla collaborazione tra il Comune
di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e
Regione Lazio.
Un percorso all’interno dell’ultimo e forse più grande romanzo di Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, che
Umberto Orsini affronta per la terza volta nella sua carriera d’attore come una vera e propria linea guida e
“cavallo di battaglia”. Dopo il fortunato sceneggiato televisivo di Bolchi e La leggenda del grande inquisitore,
questo “nuovo Karamazov” è per Orsini l’occasione di confrontarsi direttamente con la complessità del
personaggio più controverso e tormentato dell’intera epopea letteraria: Ivan Karamazov, il libero pensatore che
teorizza l’amoralità del mondo e conduce forse consapevolmente all’omicidio l’assassino di suo padre; Ivan
Karamazov, protagonista controverso e tormentato, colpevole e innocente insieme, ritorna a parlare, come un
uomo ormai maturo che sente di non aver esaurito il suo compito, che sente il suo personaggio romanzesco
troppo limitato per esprimere la complessità del suo pensiero e chiarire le esatte dinamiche dei “delitti” e dei
castighi”… E così si confessa e cerca di raccontare la sua storia. Compila le sue memorie e tenta di fare luce sui
propri sentimenti e sulla propria filosofia, provandosi a svelarne le implicazioni criminali in un vero e proprio
thriller psicologico e morale il cui più alto vertice resta l’immaginario poema di Ivan che narra del confronto
metaforico tra un Cristo ritornato sulla terra e un vecchio inquisitore che crede che Egli si meriti il rogo.
Nella ricchezza d’un linguaggio penetrante quanto immediato e nell’avvicendarsi degli stati psicologici d’un
personaggio “amletico” e imprendibile, Umberto Orsini è il grande protagonista d’un inedito viaggio nell’umana
coscienza che non teme di affrontare tabù antichi e moderni (la morte del padre, l’esasperato vitalismo,
l’incontro con il diavolo…) precipitando Ivan Karamazov nel suo personale “sottosuolo” dal quale egli compone
delle allucinate eppure lucidissime memorie, quarant’anni dopo le vicende del romanzo di Dostoevskij.
L’attore, accompagnato da una musica in stringente e fervido dialogo emotivo con le parole ch’egli pronuncia,
dà luogo ad una straziata e commovente confessione a tu per tu con se stesso e con i propri fantasmi, a metà
tra la finzione letteraria e il “pirandelliano” dissidio con un personaggio in cui ritrova le espressioni più oscure
del proprio “io”.
LE MEMORIE DI IVAN KARAMAZOV – Note di Umberto Orsini
Sembra incredibile ma è quasi mezzo secolo che conosco il signor Ivan Karamazov. L’ho incontrato in uno studio
televisivo di Via Teulada, a Roma, e da allora ci siamo guardati nello specchio e ci siamo confusi uno nell’altro al
punto di identificarci o de-identificarci. L’ho costruito giorno dopo giorno quell’Ivan, gli ho dato un aspetto
severo, l’ho fatto diventare biondissimo, quasi albino, gli ho messo un paio di occhialini tondi e dei colletti
inamidati di fresco. L’ho difeso da una sceneggiatura che lo penalizzava, battendomi per dare lo spazio
adeguato all’importanza del suo “Grande Inquisitore”, inizialmente dato per troppo cerebrale e dunque
probabilmente indigesto al grande pubblico. Con lui, specchiandomi in lui, ho trascinato il pubblico ad un
ascolto record in una puntata dei “I Fratelli Karamazov” che lo vedeva impegnato in una discussione
sull’esistenza di Dio. È lì che ci siamo incontrati, negli anni Settanta, e da allora è stato difficile, per chi in quegli
anni ha seguito quella trasmissione, separare la sua immagine dalla mia. E, a poco a poco, anch’io mi sono illuso
di essere il depositario di quell’immagine, di essere diventato il suo doppio, il suo SOSIA, per dirla col suo
autore, il signor Dostoevskij. E, negli anni successivi a quel primo incontro in cui gli avevo prestato le mie
sembianze, ho sempre cercato di seguirlo anche fuori dal contesto del romanzo, immaginando per lui una
longevità e un finale che il suo autore gli aveva negato. Mi sono dunque preso la libertà di rappresentarlo come
un personaggio che resiste nel tempo, e mi sono chiesto, e gli ho fatto chiedere, perché mai l’autore, il suo
creatore, lo abbia abbandonato non-finito. E questo non-finito me lo sono trovato tra le mani oggi, come in-
finito e dunque meravigliosamente rappresentabile perché immortale e dunque classico. “La vera vita degli
uomini e delle cose comincia soltanto dopo la loro scomparsa ….” è una frase di Nathalie Sarraute che ho
inserito in questo spettacolo e che, in qualche modo, ne riassume il senso. Sono grato a Luca Micheletti di aver
condiviso la mia passione per i temi che lo spettacolo sollecita accarezzando la mia persona con grande cura e
protezione. Come si conviene a due vecchi signori: il signor Ivan Karamazov e il sottoscritto.
UMBERTO ORSINI
Le memorie di Ivan Karamazov
drammaturgia di Umberto Orsini e Luca Micheletti
dal romanzo di Fëdor M. Dostoevskij
regia LUCA MICHELETTI
scene Giacomo Andrico costumi Daniele Gelsi
suono Alessandro Saviozzi luci Carlo Pediani
assistente alla regia Francesco Martucci
produzione Compagnia Umberto Orsini
Biglietti
Platea: Intero € 26,00 + € 2,50 prev. – Ridotto € 24,00 + € 2,50 prev.
Palco centrale 1° fila: Intero € 24,00 + € 2,50 prev. – Ridotto € 22,00 + € 2,50 prev.
Palco centrale 2° fila: Intero € 22,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 20,00 + € 2,00 prev.
Palco laterale 1° fila: Intero € 20,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 18,00 + € 2,00 prev.
Palco laterale 2° fila: Intero € 18,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 16,00 + € 1,50 prev.
Palco lateralissimo: Intero € 14,00 + € 1,50 prev. – Ridotto € 10,00 + € 1,00 prev
Teatro dell’Unione
piazza Giuseppe Verdi – Viterbo
La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.
Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.
Chiuso il lunedì
Per informazioni www.teatrounioneviterbo.it e teatrounioneviterbo@gmail.com