È ormai un dato di fatto che il centro destra, pur avendo al suo interno un partito come Fdi senza una forte spinta civica, moderata, che dialoga, che si struttura e costruisce non vince. Ed è altrettanto chiaro che il candidato conta soprattutto se è donna.
Mentre a Civitavecchia e negli altri comuni dove si va al voto il nodo è sciolto da settimane ed il centro destra va unito, a Tarquinia i nodi sembrano moltiplicarsi, e rispetto a quello che è il sentimento popolare diviso fra euforia e delusione post università agraria bisogna fare un’analisi corretta del voto del 21 aprile che ancora oggi determina una grande confusione soprattutto nell’area della ex margherita di Bacciardi e di fratelli d’Italia che apre le porte a Luigi Serafini, ufficialmente in Fdi, uomo di fiducia, dipendente e vicesindaco di Giulivi.
Molto più chiara sembra invece la posizione di Martina Tosoni, in corsa da un mese, appoggiata anche dalla Lega e dall’Udc, che sta dando filo da torcere agli altri candidati, e che concorre per diventare la prima sindaca della storia della città di Tarquinia
L’università agraria ha visto uno scontro frontale fra Giulivi e Bacciardi che ha prodotto morti e feriti, pur avendo delineato per una manciata di voti la vittoria del dottor Riglietti con Fdi che però con le sue 1807 preferenze riconferma poco di più (100) i voti della tornata del 2022, troppo pochi per assicurarsi un eventuale ballottaggio e soprattutto la vittoria contro un centro sinistra ad oggi unito su Francesco Sposetti e gli altri nomi nel centro destra.
E così nel torpore del risultato elettorale i due ex big della politica anni 90 Bacciardi e Giulivi stanno ancora aspettando di candidarsi, tra un colloquio e l’altro con Catini, Moscherini, Santucci e via dicendo….
E così, nell’incertezza che regna sovrana, Martina Tosoni è ad oggi l’unica vera candidatura di questa area e non solo.
È una donna, con un profilo strutturato, candidatasi oltre un mese fa, combattiva, sorridente, avanza, aggrega, incontra persone in una sede molto visibile e frequentata, e soprattutto gioca le sue mosse d’astuzia e fermezza, come quella fatta per l’Università Agraria dove con una strategia intelligente e senza interferenze dalla sua campagna elettorale da sindaco posiziona con il suo gruppo civico e di Roberto Benedetti (Lega) quasi 850 preferenze su 5 candidati nella lista di Marchetti, eleggendo così 3 consiglieri all’opposizione.
Alla Tosoni oltre il coraggio va sicuramente attribuito il merito della coerenza, della tenacia, del voler dialogare con tutti per cercare unità, della serietà e della concretezza, cosa che non può vantare il Sindaco uscente, né il centro sinistra di Sposetti né il movimento 5 stelle, che, pur criticando l’attuale amministrazione, non ha inciso in alcun modo in questa elezione, né tanto meno Renato Bacciardi che ha preferito sacrificare i suoi soldati come sempre, per misurare in extremis la sua forza su Giulivi.
Sembra dunque tutto molto chiaro: Riglietti è diventato Presidente, evitandosi la brutta figura alle prossime comunali, decretando la fine dell’amministrazione Giulivi e sottolineando l’immobilismo elettorale del partito di fratelli d’Italia;
Roberto Fanucci, con il suo enorme lavoro ha impedito la brutta figura ad un Bacciardi ormai usurato dal tempo e dalle sconfitte; e Martina Tosoni resta l’unica candidata vera in corsa, un’alternativa liberal popolare, e non solo, una figura già riconoscibile di nuova visione di Tarquinia, una donna che piace sia all’elettorato civico, che a quello indipendente, ai partiti di centro destra, ai giovani e non solo.
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