Nel centro storico di Viterbo, nel quartiere San Pellegrino in via Borgolungo 26, arriviamo all’ATELIER BORGOLONGO di Carlo Alvise Crispolti, nuovo spazio espositivo e laboratorio artistico, inaugurato lo scorso venerdì 21 giugno 2024.
La mostra ha catturato l’attenzione di appassionati d’arte. L’evento si è caratterizzato per un’atmosfera vivace e partecipativa, con un pubblico eterogeneo che ha apprezzato la varietà delle opere esposte, le quali si conciliano bene con l’accogliente spazio creativo. Durante l’inaugurazione, Carlo Alvise Crispolti ha espresso grande soddisfazione per la partecipazione e l’interesse suscitato dall’evento. Ha sottolineato l’importanza di spazi come l’Atelier BORGOLONGO per la promozione e la valorizzazione dell’arte contemporanea locale, e ha annunciato che la mostra LEGGEREZZA rimarrà aperta al pubblico fino alla fine del mese di luglio 2024, con la possibilità d’incontri con gli artisti su appuntamento. Il tema della LEGGEREZZA è stato esplorato in modi diversi dai cinque artisti in mostra.
S. Cianti: «Mi sono sentito ispirato e motivato. Entrambe le forme artistiche s’impegnano in un dialogo continuo tra interno ed esterno, tra percezione e realtà. La fotografia cattura un momento, “congelandolo” nel tempo, permettendo allo spettatore di immergersi in quella memoria visiva. L’installazione richiede un’attenzione da parte dello spettatore, che deve muoversi intorno all’opera per comprenderne il significato. Entrambe riescono a evocare riflessioni profonde, ponendo lo spettatore a riconsiderare il proprio rapporto ‘leggero’ con lo spazio e il tempo».
F. Córdoba, ospite speciale e fondatore dell’associazione culturale Studio d’arte Utopia sito in Roma, ha arricchito la mostra con le sue opere che uniscono elementi di pittura e scultura. La sua esperienza internazionale ha aggiunto un’estensione multiculturale all’esposizione. «Attraverso UTOPIA voglio dimostrare che un altro modo di fare arte è possibile, uno in cui l’arte non è solo un prodotto di mercato, ma un mezzo per costruire ponti, abbattere barriere e immaginare mondi nuovi. Mi impegno personalmente a continuare la mia ricerca artistica con lo stesso spirito di ‘leggerezza’ e profondità che ha sempre guidato il mio lavoro».
S. Di Maulo ha scelto di esprimere la leggerezza attraverso forme sinuose e delicate nelle sue sculture in metallo leggero, che sembrano sfidare le leggi della gravità. «Viterbo è una città incantevole, ricca di amici leali e sinceri. Tuttavia percepisco una mancanza di apertura verso l’arte contemporanea. Credo che possa sviluppare una maggiore sensibilità, cosa che potrebbe non solo attrarre un pubblico più vasto di appassionati d’arte, ma stimolare un dialogo culturale più vivace e inclusivo».
G. Loperfido ha optato per un approccio più concettuale, creando un’esperienza visiva con la sua performance dal vivo, che ha indotto il visitatore a riflettere sul concetto di leggerezza in termini filosofici ed esistenziali. «Per me la leggerezza si manifesta con due semplici parole: sottrazione e coraggio. Nella mia pratica artistica la sottrazione non è solo eliminazione, ma un processo che porta a una purezza e chiarezza espressiva. Il coraggio è quello di fermarsi prima di aggiungere troppi dettagli all’opera, è una manifestazione di maturità artistica. Mi ricordo il detto ‘non fare il passo più lungo della gamba’, un invito alla moderazione e alla saggezza. Questa filosofia invita il pubblico a riflettere su come la sottrazione e il coraggio possano influenzare non solo l’arte ma anche la percezione della vita stessa».
A. Rossi ha portato in sala “Angelo, l’artista” con la sua capacità di trasmettere emozioni profonde, toccando le corde dell’anima. Ogni pennellata, ogni colore scelto, ogni dettaglio ha un significato che va oltre l’apparenza. “Angelo, il curatore” è altrettanto sorprendente, con un occhio attento e una rara sensibilità nel comprendere e valorizzare le opere degli altri artisti. Il suo approccio scrupoloso garantisce un’esperienza unica. «La leggerezza per me è un modo di essere: la intendo come delicatezza, concentrazione, cautela. Lavoro su tematiche spirituali cercando di accarezzare la sensibilità del mio pubblico, rendendo ogni mostra un viaggio di scoperte e riflessione. Lavorare come artista e curatore è la mia forma di rispetto e passione per l’arte. È la cultura che ci permette di trovare sempre un punto d’incontro».
L’ATELIER BORGOLONGO si propone come nuovo punto di riferimento per gli amanti dell’arte a Viterbo.