“Aggrediva verbalmente me e nostra figlia quando era ubriaco o sotto l’effetto della cocaina e lei per proteggermi una volta si mise in mezzo”. Questo l’incipit della testimonianza drammatica di una 50enne viterbese che due anni fa trovò il coraggio di denunciare l’ex compagno, finito a processo per maltrattamenti in famiglia aggravati.
Ieri la donna tra le lacrime ha ripercorso la vicenda davanti al collegio del tribunale di Viterbo. “La mattina del 7 luglio 2023 mi accorsi che era uscito in piena notte e intorno alle 6 iniziò a bussare e a tentare di sfondare il portone principale – ha raccontato la 50enne -. Quando mi affacciai dalla finestra vidi che era ricoperto di sangue allora mi spaventai e chiamai la polizia. Appena gli agenti arrivarono, chiamarono il 118 e i sanitari lo trasportarono al pronto soccorso, mentre io andai in questura a sporgere denuncia perché avevo paura per me e per mia figlia che all’epoca aveva 14 anni.
A quel punto la donna decise di cambiare casa e l’imputato fu sottoposto all’allontanamento dalla casa familiare. “Nell’ultimo periodo aveva toni aggressivi anche nei confronti di nostra figlia che una volta cerco di difendermi da lui”, ha precisato la donna, che ha aggiunto: ”Quest’inverno mi ha perseguitata via messaggi, ma non ho sporto querela”. Si torna in aula a inizio 2024 per l’ascolto dell’adolescente e l’interrogatorio dell’imputato. (corriere di viterbo).