Suicidio in carcere anche a Ferragosto. È successo a Parma e a raccontare l’accaduto è una nota della Uilpa Polizia penitenziaria: ieri, verso le 19.40, si è tolto la vita un 36enne tunisino. Era nella sua cella della sezione isolamento del carcere di Parma, dov’era stato trasferito solo il giorno prima.
Si è ucciso impiccandosi, specifica il sindacato aggiornando così la conta delle persone che si sono suicidate in carcere. Il totale sale a 66 dall’inizio dell’anno a cui bisogna aggiungere i sette agenti della Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita.
Il tunisino morto ieri era recluso per ricettazione e altri reati connessi al traffico di stupefacenti, l’anno prossimo avrebbe finito di scontare la sua pena. Dopo aver messo in fila questi elementi, è duro il commento di Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria: “Mentre gran parte della politica si ricorda delle visite in carcere solo a Ferragosto, magari in luoghi di villeggiatura, e la maggioranza di governo converte in legge un decreto vuoto, tanto che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato contestualmente nuove misure per far diminuire di 15-20 mila le presenze detentive (a cosa serve allora il commissario straordinario per l’edilizia?) e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria si è cimentato nell’ennesimo ‘vaderetrum’ (un vademecum illuminante come le luci di Natale), nei penitenziari la scia funebre continua inarrestabile”.
Così come “altissime sono le tensioni e ormai stremati gli operatori, a partire da quelli di Polizia penitenziaria, mancanti di ben oltre 18.000 unità”, aggiunge De Fazio.