Dopo mesi di stallo il Comune ha attivato il piano d’azione per il contenimento dei cinghiali nelle zone urbane e periurbane. E’ previsto l’utilizzo di gabbie-trappola per la cattura degli ungulati, che saranno trasferiti nell’hub temporaneo realizzato grazie al contributo della Asl in località Piscin di Polvere. Lì gli animali saranno abbattuti come previsto dalle normative regionali e dal Piano regionale di interventi urgenti (Priu), come riporta il corriere di viterbo.a trattandosi di una fase sperimentale, alla fine quanti saranno effettivamente i capi eliminati? “In un mese – spiega al Corriere il consigliere comunale Marco Nunzi – potremmo abbattere tra le 10 e le 15 unità. Una volta che la sperimentazione avrà dato i suoi frutti si farà un affidamento più completo per eliminare i 100/150 animali ormai urbanizzati”. Per la prima fase del piano è prevista una spesa di poco inferiore alle 5 mila euro. Per la seconda, probabilmente, ne serviranno di più: “Quelli più facili da catturare sono quelli giovani, tra uno e due anni di età. Gli altri che diventano “solenghi”, come si dice in gergo, quelli che difficilmente entrano nella gabbia a mangiare, saranno catturati con la telenarcosi e, in deroga a un decreto legge, verranno abbattuti entro due mesi.
“Credo che entro un anno si potrà debellare completamente questa piaga – continua Nunzi -. I cinghiali più diffidenti saranno presi con la telenarcosi di notte, seguiti con un drone dotato di una termocamera”. L’invasione degli ungulati a Viterbo, come noto, ha assunto connotati anche grotteschi. Li si sono visti addirittura al mercato di piazza della Rocca. “Quelli di oggi – riprende il consigliere frontiniano – sono i figli dei figli dei figli dei sei esemplari originari di via Genova. Invece di catturarli ed eliminarli subito, li abbiamo urbanizzati. E questi animali che da quando sono nati sentono il clacson delle auto, mangiano tra i rifiuti e sono entrati contatto con l’uomo. Li dobbiamo eliminare tutti. Altrimenti la città ne sarà invasa sempre di più”.