“Ero costretta a uscire con gli occhiali da sole e con maglie a maniche lunghe perché mi picchiava sempre”. Lo ha raccontato ieri in aula una 46enne sudamericana, che a marzo scorso decise di denunciare il marito, un 39enne sudafricano, a processo per maltrattamenti in famiglia aggravati, come riporta il corriere di viterbo.
La vittima, difesa dall’avvocato Dominga Martines, nascosta da un paravento, per oltre due ore ha ripercorso le violenze psicologiche e fisiche subite dal 2011. Stando al resoconto della donna, nel 2015 l’imputato l’avrebbe obbligata ad andare a fare una passeggiata nel corso della quale la donna che stava portando avanti una gravidanza a rischio avrebbe avuto una emorragia tanto da essere trasportata d’urgenza in un ospedale romano, dove diede alla luce prematuramente il secondo figlioletto. Nel 2017 avrebbe costretto l’ex consorte ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà mentre era in attesa dell’ultimo bambino.
“Il mio ex beveva spesso e mi insultava dandomi della poco di buono e dicendomi che avrebbe dovuto cercarsi una donna europea – ha spiegato la 46enne -. Avevamo un’attività di noleggio bici a Roma, ma lui non sapeva gestirla e nel lockdown fummo costretti a vendere. Non voleva che lavorassi durante la pandemia anche se io mi ero tirata su le maniche facendo la sarta. Dovevo pensare ai nostri tre figli mentre lui mi tradiva con altre donne”.
Tra il 2020 e il 2021 tutta la famiglia per un periodo si spostò nel Viterbese. “La situazione peggiorò perché lui cominciò a distruggere qualsiasi cosa in casa tanto che alle volte si intromisero i vicini mentre io mi chiudevo in camera da letto con i piccoli – ha proseguito la 46enne -. Non l’ho mai denunciato perché non volevo che i nostri figli crescessero senza un padre”, ha affermato la donna che nel 2021 prese i bambini e si trasferì in provincia di Roma. “Purtroppo il proprietario di casa mi mandò via perché diceva che il mio ex era pericoloso”.