In una giornata di inizio novembre assolata ed incredibilmente tiepida, in un centro storico di Viterbo affollato come non mai di visitatori, incontriamo per una chiacchierata ad ampio spettro il presidente del consiglio comunale Marco Ciorba, assai ben disposto al dialogo, come sua abitudine.
Salve Presidente, che aria tira dalle sue parti?
“Come sa a me piace molto rivestire il ruolo che rivesto, è la seconda volta che lo ricopro e con sempre maggiore coinvolgimento. Tira decisamente aria buona, salubre direi” (sorride).
Lei passa per una persona decisa che sa come farsi rispettare, stimata ed anche un po’ temuta per questo …..
“Potremmo dire solo che sono uno che ha il massimo rispetto per gli altri dai quali pretende uguale rispetto: nient’altro, ho peraltro un ottimo rapporto con i consiglieri sia di maggioranza (la mia), sia di opposizione e credo di aver contribuito per quello che ho potuto a creare in aula un clima più sereno e disteso rispetto al passato”.
Politico di lunga data, ma anche professionista molto apprezzato nel suo campo, lei è a fianco della Frontini dal 2018, cosa la convinse a seguire il percorso politico dell’attuale sindaca?
“Il fatto che fosse un cammino civico, lontano dai soliti giochi della politica dei partiti, e che fosse possibile instaurare con la leader del movimento un rapporto chiaro e trasparente, fatto di obiettivi concreti raggiungibili e non di incomprensibile politichese”.
A distanza di 6 anni dalla sua adesione a Viterbo 20 20, che bilancio ne fa sia per quello che riguarda lei che l’intero movimento?
“Mi sono sempre trovato benissimo, ripeto non sarei mai più entrato in un partito tradizionale, questi ultimi li vedo ormai spenti, lontani dai cittadini: il civismo invece è diverso, non è fatto di aria fritta, ma di programmi e di tanta volontà di realizzarne quanti più possibile nel corso di un mandato: una sfida molto più stuzzicante, che ti fa sentire anche più utile alla collettività”.
Qualcuno ogni tanto fa riferimento ad una presunta monocrazia frontiniana all’interno di Viterbo 20 20, come se non ci fosse sempre sufficiente dibattito e confronto tra le fila dei ventiventini….
“Nulla di più lontano dalla realtà, il dibattito ed il confronto non mancano mai, anzi succede spesso che si discuta tra di noi partendo da posizioni diverse per poi arrivare ad un accordo unitario”.
Tra tre anni la Frontini si misurerà con una nuova campagna elettorale, ormai è noto a tutti, lei pensa di ricandidarsi?
“Penso proprio di sì, in questo momento ho un ruolo di garanzia a Palazzo, super partes, ma resto un civico ed un sostenitore convinto della sindaca Frontini e del suo movimento di cui continuerò a far parte in futuro. Non vedo tra l’altro competitors pronti a sfidarla, nemmeno propositi, progetti alternativi, nulla: Chiara a mio avviso non farà molta fatica a riconfermarsi prima cittadina, specie se il quadro politico rimarrà quello attuale”.
In conclusione, cosa si augura per la sua città, Viterbo, qual è il suo sogno ricorrente che la riguarda?
“Confido in un rapporto sempre più stretto di collaborazione tra pubblico e privato che renda più facile creare posti di lavoro e sconfiggere eventuali nuove povertà, proprie dei tempi in cui viviamo: poi mi auguro che al cambiamento della politica amministrativa che la sindaca sta mettendo in atto con forza corrisponda anche una evoluzione migliorativa in campo culturale e sociale, che si rafforzi una classe dirigente preparata e orgogliosa delle proprie radici che scelga di restare in città e di contribuire a valorizzare le tante ricchezze cittadine. Poi certo non mi dispiacerebbe che venisse fuori anche una nuova informazione più competente, di qualità, che desse nuova linfa al confronto e al dibattito cittadino, senza perdersi in autocelebrazioni stucchevoli e in battaglie esclusivamente personali e lobbistiche. Viterbo non merita il clima soffocante in cui si cerca tante volte di spingerla, sarà anche una vetus urbs, ma ha tanto bisogno di un nuovo respiro e di un futuro roseo, lo merita pienamente”.
(pasquale bottone)