Nella medievale città dei papi l’oscurantismo, un po’ come il diavolo, si annida nei dettagli. Come nel caso degli scavi in piazza del Plebiscito, come riporta massimiliano conti sul corriere di viterbo, che l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Chiara Frontini sembra voler nascondere alla vista della cittadinanza, per mezzo del telo nero che avvolge il cantiere e che impedisce ai viterbesi di osservare i reperti storico-archeologici che stanno affiorando dal sottosuolo. Mentre in città come Roma, per rendere fruibili i cantieri anche al pubblico, si è arrivati a costruire una passerella in ferro intorno alla Fontana di Trevi – non senza polemiche per l’impatto estetico – a Viterbo si sceglie di chiudere il cantiere alla curiosità e alla partecipazione collettiva.
Piazza del Plebiscito, Giacomini: “Gli scavi oscurati ai viterbesi”
by CittaPaese
12/11/202412/11/2024