Viterbo, viale Trento, detenzione di stupefacenti per spaccio, arrestato 40enne

Il 6 novembre scorso i Carabinieri della Compagnia di Viterbo hanno tratto in arresto in flagranza di reato un quarantenne di origine subsahariana ritenuto responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

L’intervento ha riguardato la zona di Viale Trento che, costituendo un nodo strategico della città, da cui quotidianamente transita un elevatissimo numero di studenti, pendolari e turisti, viene costantemente vigilato dalle forze dell’ordine al fine di prevenire e contrastare i fenomeni di microcriminalità.

Ed è in tale contesto che si è sviluppata l’operazione svolta dai Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo Radiomobile (N.O.R.) di Viterbo che hanno sorpreso il cittadino straniero nell’atto di cedere dosi di hashish a un quarantanovenne viterbese, segnalato poi alla Prefettura come consumatore.

Nella circostanza i militari hanno proceduto ad una perquisizione personale rinvenendo alcune dosi di hashish addosso allo straniero; inoltre, la successiva perquisizione effettuata presso il domicilio dell’arrestato, situato appena fuori Porta Romana, ha consentito di rinvenire ulteriori quantitativi di hashish, nonché materiali ritenuti utili al taglio e al confezionamento della sostanza stupefacente.

L’operazione, che si inserisce in un contesto più ampio dell’azione di prevenzione e contrasto dei reati in genere, costituisce una concreta e decisa risposta al crescente allarme sociale suscitato dal consumo di droghe, soprattutto tra giovanissimi, e conferma il costante impegno dell’Arma nelle attività di contrasto all’uso ed allo spaccio di stupefacenti.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA

Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.

Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.