Fontane storiche ancora a secco

Non si ha traccia degli impianti di ricircolo alle fontane, promessi nel programma elettorale, a quasi tre anni di mandato del patto civico di Frontini. A parte quella manciata acquistata dalla precedente amministrazione Arena, che non si sa, tra l’altro, se ad oggi siano stati tutti messi in funzione. E non è chiaro se ne siano stati acquistati altri dai nuovi amministratori. Si sa, gli impianti di ricircolo non solo consentono di tenere l’acqua sempre aperta, abbattendo il costo in bolletta, ma sono fondamentali anche nel tenere la fontana in buona salute, come riporta il corriere di viterbo.

Lo sapeva bene il patto civico che nel programma elettorale aveva inserito l’obiettivo “Fontane Attive”, dicendo che “il centro storico” avrebbe goduto di “una rinnovata valorizzazione di una parte caratteristica e unica del proprio patrimonio”, come le fontane, “intervenendo sul ricircolo dell’acqua”. Frontini, e i suoi, si impegnavano, quindi, “a far tornare pienamente attive almeno 10 fontane nei prossimi 5 anni, investendo su soluzioni che consentano di risparmiare sui costi per l’acqua”. Cosa, ad oggi, non avvenuta. L’intenzione di occuparsi delle fontane, tuttavia, ogni tanto si fa viva: a novembre è stata destinata una parte dell’imposta di soggiorno, circa 60 mila euro, proprio alle fontane, da spendere entro il 2024. La somma, però, è rimasta nel cassetto, finirà in avanzo vincolato, rischiando di prendere altre strade nel 2025.