Piazza del Comune, ora la gara è a fare presto

Sotto piazza del Comune non c’è il sarcofago di Tutankhamon, ma altri tipi di sepolture sì. Dopo mesi di silenzio a svelare l’arcano – che poi tale non era dato che certe cose si sapevano da decenni – è la Soprintendenza: “Gli scavi hanno riportato alla luce alcune sepolture, tratti di condutture e setti murari”. La precisazione arriva alla vigilia della ripresa degli scavi che palazzo dei Priori è obbligato a fare per verificare la reale estensione dell’area dei reperti e per i quali ha stanziato nei giorni scorsi quasi 30 mila euro, come riporta il corriere di viterbo.

La Soprintendenza, pressata dalla giunta Frontini, che teme di non chiudere il cantiere in tempo utile per consentire il passaggio della macchina di Santa Rosa, si dice consapevole della necessità di fare in fretta: “L’importanza dell’area e la consapevolezza di dover accelerare la tempistica, al fine di garantire la piena fruibilità della piazza, considerato che il cantiere è collocato nel cuore del centro storico, ha indirizzato le scelte operative di questo ufficio riducendo al minimo le richieste. Nei tre mesi di cantiere sono state effettuate in tutto 20 giornate lavorative dedicate all’attività archeologica, nelle quali si è delineato il quadro dei rinvenimenti. La presenza di condutture, in parte ancora coperte con grandi lastroni in peperino, rimanda ad una fitta rete fognaria e idrica, probabilmente in parte legata anche alla presenza di una fontana. Le evidenze documentano diverse fasi cronologiche che arrivano fino al XIX secolo e attestano l’alto livello di organizzazione dei servizi raggiunto già nella città medievale e moderna”.