Musica, “Pe vulà n’ata vota”, il grido di Rocco Hunt sulla criminalità giovanile

“Qualche mese fa ho scritto questa canzone. Mi è uscita dal profondo del cuore e in queste ultime settimane, purtroppo, le parole di questo testo sono ritornate ad essere molto attuali. Troppi ragazzi hanno perso la vita ingiustamente in questo gioco di potere, dove alla fine… nessuno vince. Quando sono stato a visitare le carceri minorili di Airola e a Nisida, ho visto negli occhi di quei ragazzi qualcosa che li accomunava: dopo aver sbagliato avrebbero dato tutto ‘Pe’ vula’ nata vota’. Con questo brano vorrei arrivasse un grido di speranza forte e chiaro: è meglio una capanna dove si ride che un castello dove si piange. Il sogno di una vita migliore che ci viene propinato sui social è solo un’effimera illusione. A volte si sta meglio con poco e spesso me lo dimentico anch’io”. Con queste parole affidate ai social Rocco Hunt annuncia l’uscita, a sorpresa, su tutte le piattaforme digitali di un nuovo brano dal titolo “Pe’ vula’ nata vota” venerdì 29 settembre. Con questo brano Rocco Hunt torna al conscious rap di cui è uno dei principali esponenti in Italia per trattare un tema che gli è da sempre molto caro. Usando tutta la forza della lingua napoletana, l’artista parla direttamente ai giovani che acciecati da modelli sbagliati, cedono alle lusinghe della criminalità e troppo spesso, per futili motivi, spezzano la vita di altri ragazzi e finiscono nelle carceri minorili.

Con parole potenti ed emozionanti il rapper salernitano Rocco Hunt, nato e cresciuto in una delle periferie urbane a rischio e scenario di questo tipo di avvenimenti, si rivolge a questi ragazzi come un fratello maggiore che, al bivio, ha scelto la strada del sacrificio e dell’onestà e li sprona a costruirsi una vita libera dalle dinamiche di una guerra insensata dove non ci sono vincitori.

Nel brano viene citata, a ricordo di tutte le giovani vittime innocenti che hanno perso la vita, Annalisa Durante una ragazza di 14 anni uccisa nel 2004 per errore da un ragazzo poco più grande di lei in uno scontro tra clan nelle strade di Forcella a Napoli che nel suo diario scriveva: “le strade mi fanno paura. Sono piene di scippi e rapine. Quartieri come i nostri sono a rischio…ci sono i ragazzi che si buttano via e si drogano senza motivo”.