Corso Italia, la strada del passeggio e del commercio per eccellenza della vetus urbs nei decenni: man mano retrocessa ad occasionale luogo di passaggio per cittadini nostalgici.
Il trend di una maggiore attenzione nei confronti del centro storico e della sua rivalutazione è in atto, la sindaca Frontini si sta impegnando con la giunta in tal senso, ma un’ amministrazione non può fare tutto da sola se i privati non collaborano.
E non c’è stato bonus che ha tenuto per i proprietari di casi e negozi della prestigiosa strada: di facciate rimesse a posto, tranne qualche isolatissimo caso, neanche l’ombra, occasione sprecata per riportare tutta la zona agli antichi fasti.
Eppure i canoni di locazione richiesti continuano ad essere molto alti per le botteghe dei commercianti, nonostante lavori di riammodernamento degli immobili non siano stati fatti.
Possibile che non si riesca a mettere d’accordo un po’ di proprietari e di commercianti per giungere ad un progetto anche minimo di ristrutturazione di un corso “culto”?
Pare sia impossibile, nonostante sgravi fiscali e vari bonus che vanno a cozzare contro il muro dell’indifferenza: eppure una via ritrovata tanto significherebbe anche per tutte le strade circostanti.
Se sono chiare le intenzioni della Frontini, che intende ri-abbellire e ripopolare il centro storico, il coinvolgimento della cittadinanza sembra avere ancora bisogno di tempo.
Eppure, se non si ritorna ad un centro storico rinnovato nella tradizione e chiuso alle auto, Viterbo città d’arte e cultura farà molta fatica a diventare tale: ma, vedrete, i cittadini capiranno e avranno modo poi di inorgoglirsi della loro partecipazione ad un cambiamento ormai nelle cose.