Il 30 giugno di un’estate come tante, quella di quest’anno. Giuseppe Cellante 46 anni, della provincia di Viterbo, che la sera prima si era messo a letto normalmente, si sveglia e sente un formicolio alla gamba sinistra, pensa che alzandosi il problema possa risolversi e invece rimane con la gamba completamente paralizzata.
Incapace di muoversi e in preda al panico- come ricostruisce la vicenda il corriere di viterbo- si rivolge al 118 e da qui alla diagnosi il passo è breve. A Belcolle gli viene riscontrato, dopo una serie di ipotesi e accertamenti, un meningioma, benigno, ma che oltre ad essere grande, 6 centimetri, si trova in una posizione così delicata da essere arrivata quasi a contatto con la parte che controlla il movimento laterale del corpo, la vena centrale seno longitudinale superiore.
“Mi è crollato il mondo addosso – racconta Giuseppe – dalla sera alla mattina ti cambia la vita, senza che puoi avvertirne prima il minimo sospetto. Ti addormenti con la tua quotidianità, i tuoi riti familiari e ti svegli che sei piombato in una malattia che mette paura già solo a sentirla dire”.
“Ho scoperto che i miracoli, i medici che possono compierli ce li abbiamo a chilometri zero. Proprio a Belcolle, con competenza, professionalità e passione per il proprio lavoro”.
“Se oggi sono qui – specifica – lo devo all’équipe del dottor Riccardo Antonio Ricciuti, responsabile della sezione di Neurochirurgia funzionale società italiana Sinch, e direttore dell’unità operativa complessa di Neurochirurgia di Belcolle. Un gruppo di eccellenza della medicina che ha compiuto il miracolo a Viterbo. Il ritorno alla vita, dopo che pensi di averla compromessa e messa in serio pericolo per una malattia invasiva come questa, è commovente fino alla gioia più intensa. E la mia famiglia che mi è stata vicina ha potuto farlo nella serenità della propria abitazione a due passi dall’ospedale della città”. (cdv).