Dopo tre mesi Porta della Verità è stata riaperta al traffico, dopo la chiusura per i i lavori conseguenziali alla realizzazione di una nuova pista ciclabile.
Pista ciclabile e mobilità sostenibile sono anche alla base dei lavori a via Bruno Buozzi, nel tratto che va dall’incrocio di via A. Volta fino all’incrocio con la tangenziale Ovest, lavori partiti lo scorso 23 ottobre.
La mobilità dolce è un’occasione che Viterbo non può perdere, in pieno terzo millennio e l’amministrazione sta operando alacremente in tal senso.
La mobilità dolce nel suo significato originale include esclusivamente gli spostamenti a piedi e con mezzi non motorizzati come la bicicletta, azzerando così le emissioni inquinanti con benefici per la qualità della vita e la salute.
Si tratta quindi di una soluzione che aiuta a decongestionare il traffico urbano e, attraverso isole pedonali e piste ciclabili, può valorizzare la città.
Tra i vantaggi offerti dalla mobilità dolce figura il raggiungimento delle soglie di attività fisica minima raccomandate dall’OMS (Organizzazione mondiale della sanità): 150 minuti di attività moderata settimanale, articolata in singole sessioni da non meno di 10 minuti.
Inoltre, le emissioni di gas serra nel trasporto su gomma costituiscono il 23% del totale, e il 70% di queste è dovuto all’utilizzo di automobili. L’aumento record nel 2022 del costo dell’energia e dei carburanti, può essere una “leva” per spostarsi a costo zero e senza impatto sull’ambiente.
Ridefinita e ampliata nel suo significato, la mobilità dolce diventa così più comoda per percorrere, ad esempio, il tragitto casa-lavoro-casa, e finisce per diventare parte integrante dei servizi di MaaS (Mobility as a Service) e mobilità integrata. È cioè uno degli elementi di una rete che ha come obiettivo finale quello di consentire all’utente di portare a termine il suo percorso integrando l’utilizzo di mezzi diversi tra loro.
Mobilità dolce, un futuro che a Viterbo è già iniziato.