A prescindere che uno possa essere un seguace della sua linea politica o meno, un dato è assolutamente oggettivo: la sindaca Frontini va a mille, non si ferma un attimo, lavora no stop, con l’intenzione di rendere Viterbo una città più moderna e funzionale. Tanti i fondi investiti per il centro storico in primis, tante le iniziative prese per svecchiare un ambiente cittadino rimasto spesso immobile negli anni: la Frontini propone, agisce spedita, caricandosi anche completamente l’esposizione mediatica di un’intera giunta, una scelta non facile, che può nascondere insidie e sovraesposizione faticosa.
Ma a 33 anni la prima cittadina non teme niente e nessuno, ha una volontà di ferro e non conosce avversari: quello che lei sta facendo per la città è innanzitutto una vera e propria rivoluzione futuristica e, specie per quello che riguarda il centro storico, meriterebbe meno polemiche ed una collaborazione più distesa ed efficace da parte di cittadini e commercianti.
Istituzioni, cittadini, commercianti, le accelerazioni della Frontini ora avrebbero bisogno di un nuovo patto sociale tra istituzioni, commercianti e cittadini appunto, per organizzare meglio un cambiamento ed una valorizzazione del centro storico che è già molto più di una intenzione.
Bisognerebbe andare tutti nella stessa direzione, per carità salvaguardando in ogni caso il diritto di critica, ma individuando un obiettivo comune da inseguire con decisione, quello di ridisegnare una città rimasta troppo tempo ferma e prigioniera di se stessa.
E la giovane età ed il carattere della Frontini indicano che il tentativo di supportarla va fatto, che il suo programma è ambizioso, ma appare una ipotesi concreta per creare le basi affinchè Viterbo esca dall’isolamento e sappia gestire il suo ruolo di città d’arte contemporanea, finalmente proiettata nel terzo millennio.