Chiara Frontini (“Testarda io”), ritratto di una giovin sindaca pasionaria che il rischio amò

Dice: “però non ascolta sempre i consigli che le vengono dati prima di prendere una decisione” …. e magari ad affermarlo è quella o quell’altra associazione, quello o quell’altro comitato di commercianti ( da sempre i veri “regnanti” nell’urbe)…. ed uno subito potrebbe obiettare: “ma se i suoi collaboratori più stretti devono dirle le cose col contagocce sennò rischiano, se il momento è sbagliato di essere dolcemente mandati a farsi benedire, volete riuscirci voi?”.

Chiara Frontini, anni 33 da Viterbo, sindaca in patria da un anno e mezzo, è sicuramente una pasionaria di carattere che non si ferma davanti a niente e a nessuno: lei va avanti come un treno per come “sente”, ma nel frattempo metabolizza pareri e sollecitazioni, sfide e osservazioni pronta a tirarli tutti fuori quando lo riterrà necessario.

Certo la sua testardaggine talvolta sembra un po’ estrema, ma che vuoi dire poi di fondo ad una giovin prima cittadina che rischia in proprio 24 ore al giorno, che non ha paura di prendere posizione su nulla, che è sempre lì a fiancheggiare l’attività dei suoi assessori e della sua giunta come se fossero parte di se stessa, di cui condividere ogni slancio per renderlo comune e fare spogliatoio?

Magari delegasse talvolta potrebbe respirare un po’, ma come glielo spieghi ad una politica di nascita che per dieci anni e più è riuscita con il suo movimento civico a tenere sveglia e sulla corda una intera città fin quando non ha conquistato lo scranno più alto di palazzo dei Priori? Dice “ma non sarà un po’ troppo egocentrica e presenzialista?”, ma un tenero cucciolotto da divano sarebbe riuscito a portare a sè la maggioranza dei viterbesi, probabilmente tra le popolazioni più attendiste e diffidenti che la storia patria ricordi?

Chiara Frontini è Chiara Frontini, con le sue affermazioni naturali di se stessa conquistate con lavoro e tanta grinta: un po’ lady di ferro, un po’ eterna teenager, un po’ intransigente inflessibile organizzatrice, un po’ sognatrice dai tenui colori e dalle favole che non sono solo favole, ma possono, devono diventare realtà.

La cronaca ci racconta una sindaca che lavora all day long e anche di più, che insiste per ciò in cui crede senza aver paura di chi le si pone contro, che progetta e delibera con un entusiasmo ed una decisione che sinceramente da queste parti nel palazzo non si erano mai viste.

Poi avrà ragione o avrà torto alla fine? Tutto fa pensare ad un happy end ed anche ad una bella affermazione di metà mandato, ma in ogni caso nessuno potrà mai negarle l’onore delle armi.

Chi fa sbaglia, ripara, si ferma, riparte, si mette in discussione (anche se non lo dice a nessuno), aggiusta il tiro, lo riaggiusta, cambia parere, lo ricambia, ha dubbi, certezze lungo la navigazione, ma in ogni caso non corre il rischio di restare immobile a maledire le sue indecisioni.

Chi non risica non rosica, e la Frontini risica, in prima persona, da dieci anni: what else??