Sbandierato come il momento della verità, il consiglio straordinario sul Rocchi tenutosi ieri a Palazzo dei Priori è corso via, ad assistervi, tra noia e sbadigli, dando ragione agli assenti e consegnandoci una opposizione poco e male organizzata e rappresentanze di tifosi della viterbese piuttosto incolori e poco incisivi nei loro interventi.
Oggettivamente, a meno che non si voglia dire il contrario per patetico scandalismo di provincia depressa, venuta fuori anche dal linguaggio molto meno che basic e pieno zeppo di inflessioni dialettali e scarso rispetto per l’italiano dei “contestatori”, la sindaca Frontini quasi in surplace ha controllato senza problemi la situazione, esprimendosi compiutamente e ribadendo, cosa assai rara anche dalle parti degli occupanti la sala, una più che buona padronanza della lingua italiana.
Sbiaditissimi coloro che avevano voluto a tutti i costi l’assemblea sul Rocchi, tanto che non si riesce a capire perchè si siano tanto dannati l’anima per chiederlo.
Unico e solo ad essere più convincente e comprensibile il capogruppo della Lega Andrea Micci che anche lui ha rispetto dell’idioma nazionale e che ormai da un bel pezzo è il miglior rappresentante sul campo del centrodestra viterbese.
La Frontini esce quindi più che bene dal “match”, fornendo spiegazioni più che plausibili e mostrando anche ottime capacità di controllo nervoso, da un appuntamento che qualcuno voleva caricare di significati politici e che invece è parso una monotona occasione persa per i “contestatori”.
Ovviamente la libertà di critica, la polemica politica sono valori essenziali di una democrazia, ma se li si esercita con approssimazione e senza convinzione nei propri mezzi generano solo effetti boomerang per chi li pone in essere.
Eravamo andati per vedere la maestosità di oppositori e tifosi battaglieri, abbiamo trovato una sindaca in grado di aggiudicarsi lo scomodo match senza neanche faticare molto.
Risultato positivo netto per la Frontini, per oppositori e tifosi in mobilitazione il consiglio è di organizzare meglio le cose e di scegliere con più prudenza i loro partner politici ad un prossimo ipotetico giro (che dopo oggi difficilmente ci sarà).