Processo al maestro Lino, parla in aula una 24enne. “Gaeta e la moglie avevano intenzione di creare dei percorsi ludici per bambini. La consorte in particolare decorava delle magliette con dei disegni inquietanti che noi dovevamo vendere in giro”.
Questa è solo la punta dell’iceberg di quanto vissuto nel 2018 dalla seconda vittima di Pasquale Gaeta, noto come “maestro Lino”, fondatore della setta Qneud ad Acquapendente. Il 64enne di origini campane è accusato di violenza sessuale su due discepole, di maltrattamenti e di esercizio abusivo della professione di psicologo.
Ieri la giovane, assistita dall’avvocato Claudio Benenati, ha ripercorso gli abusi che lei e altre ragazze avrebbero subito tra le mura dell’appartamento in cui vivevano, nel periodo in cui ebbe a che fare con la comunità creata dall’imputato.