Tuscia, spariti più di mille lavoratori nell’edilizia

Edilizia, spariti oltre mille lavoratori. Da fine 2023 a oggi nel settore viterbese si sono volatilizzati anche 142 ditte. Iniziano a vedersi gli effetti dello stop al superbonus 110%, l’arma fine di mondo con cui il governo Conte nel maggio 2020 cercò di contrastare i contraccolpi economici della pandemia, scavando però una voragine nei conti dello Stato. Come noto, dal 31 dicembre la misura è stata eliminata per essere sostituita dal bonus 70%, ma tutt’ora le città pullulano di cantieri del 110 (quelli avviati prima della scadenza). Per questo Andrea Belli, il presidente dell’Ance di Viterbo, l’associazione dei costruttori di Unindustria, prevede che il vero e proprio effetto rebound per l’edilizia viterbese arriverà alla fine di marzo, quando l’onda lunga del 110 si sarà esaurita. Ma, numeri della cassa edile alla mano, l’emorragia di imprese e di posti di lavoro già è evidente in un settore che da sempre rappresenta la spina dorsale dell’economia provinciale.

Alla data del 31 dicembre, come scrive il corriere di viterbo, i lavoratori iscritti alla cassa edile di Viterbo erano 4.658 distribuiti in 867 ditte, oggi sono 3.644 in 725. Va detto che solo una parte di questi 1.014 posti in meno dipendono da licenziamenti o da mancati rinnovi di contratti. In molti casi si tratta di dipendenti di ditte non viterbesi che, terminati i lavori, non hanno rinnovato l’iscrizione. Va anche detto, come spiega Fabio Turco della Cassa edile, che il semestre ottobre-marzo è tradizionalmente quello più fiacco per le costruzioni a causa della stagione invernale. Ma il dato è comunque significativo. Così come sono significativi dell’effetto “dopante” che il superbonus ha prodotto sull’edilizia viterbese, i numeri della Cassa edile dallo scoppio della pandemia a oggi. Nel 2020 i lavoratori iscritti erano appena 2.230 con un totale di ore lavorate pari a 1.730.464. All’epoca l’edilizia era ancora sotto lo schiaffo della lunga recessione. A fine 2021 i lavoratori erano già lievitati a 3.047, per un totale di 689 ditte iscritte e 2.535.056 ore lavorate. Nel 2022 i lavoratori erano stati 4.449, le ditte 855, le ore lavorate 3.756.527. Nel 2023 ancora una crescita: 4.658 lavoratori, 867 ditte e 3.953.974 ore lavorate. Poi il tracollo, ancora parzialmente tamponato dalla coda del superbonus e anche dai cantieri del Pnrr.