Delitto Bramucci, a processo anche il cognato e un amico. Per l’omicidio di Salavtore Bramucci vanno a processo immediato, davanti alla Corte d’assise di Viterbo, anche il cognato, Costantin Pomirleanu, e un amico dei killer, il pregiudicato Alessio Pizzuti. Come chiesto dal pm Massimiliano Siddi, compariranno in aula il 18 marzo, come riporta il corriere di viterbo.
Sono stati arrestati a gennaio, ultimi dopo la moglie della vittima, Elisabetta Bacchio, la sorella, Sabrina Bacchio, e i presunti sicari Tonino Bacci e Lucio La Pietra. Come si ricorderà, Bramucci, all’epoca 58 anni, venne freddato con 5 colpi di pistola la mattina del 7 agosto 2022 mentre si trovava a bordo della sua auto a pochi metri dalla propria abitazione nelle campagne di Soriano nel Cimino. A fare da sfondo al delitto ci sarebbe un movente sfaccettato, in cui confluirebbero motivi personali e motivi economici.
Stando alle ipotesi formulate degli inquirenti, Pomirleanu e Pizzuti non avrebbero fatto parte del cosiddetto “gruppo di fuoco”, ma a loro carico “sarebbero emersi elementi che li collocano a pieno titolo al pari degli altri indagati”.
Pomirleanu, essendo il compagno di Sabrina Bacchio e il cognato di Elisabetta Bacchio (rispettivamente cognata e vedova della vittima), avrebbe partecipato al reclutamento del commando e alla pianificazione del delitto. Si sarebbe occupato anche della ripartizione dei compensi agli esecutori materiali. Pizzuti invece sarebbe stato vicino proprio ai due presunti sicari, Tonino Bacci e Lucio La Pietra. A loro potrebbe aggiungersi anche un settimo indagato, la cui posizione, ancora nelle mani della Cassazione, potrebbe essere decisiva per chiudere il cerchio delle investigazioni, sebbene all’appello manchi sempre il “tesoretto” che il 58enne ucciso, all’epoca dei fatti ai domiciliari per usura ed estorsione, avrebbe messo da parte per cambiare vita (non è stato rinvenuto).