Riprendiamo e pubblichiamo di seguito alcune considerazioni postate su fb dalla sindaca Frontini al ritorno da Matera
Sono stati due giorni intensi, durante i quali abbiamo toccato con mano la trasformazione di una città in cui non ci credeva nessuno. In cui ”eh, ci candidiamo capitale europea della cultura, ma nessuno pensa a…[argomento variabile a seconda della sensibilità del mittente]”. Un po’ come qui, per ora.
Ma Matera ce l’ha fatta, ed oggi ospita G7, shooting di moda, e poco meno di un milione di turisti l’anno. Senza collegamenti, senza ferrovie, eppure questi sono i numeri. Perché la cultura produce economia, lavoro, decoro.
Dalla condivisione di questa esperienza abbiamo compreso che:
1. Dobbiamo riflettere insieme alla città sulla dimensione europea nella quale Viterbo si può proiettare grazie a questo processo che, come ci è stato ribadito qui, è più importante dell’esito stesso. 2. Va costruito un vero e proprio patto di cittadinanza culturale dove la cura del bene comune sia al centro, e questo porta con sè una serie di impatti di lungo periodo, sia a livello economico che sociale.
Si tratta solo di una prima tappa di questo scambio, abbiamo già in mente i prossimi passi e aspettiamo gli amministratori e stakeholder materani a Viterbo, certi che il racconto diretto della loro esperienza possa ispirare decisori e cittadinanza verso un obiettivo sfidante e ambizioso, che deve renderci tutti orgogliosi e determinati nel volerlo perseguire. Grazie a Domenico Bennardi, a Francesco Salvatore Presidenza Consiglio Comunale Matera, alla Fondazione Matera 2019 per la calorosa accoglienza, a presto!