Sì, si è trattato di un momento magico: approfittando della chiusura al traffico seguita al “Macchina di Santa Rosa under construction day” siamo scesi e risaliti due volte dalla vecchia Via Nuova, ribattezzata da decenni ormai Via Cavour.
Ed anche con questo piccolo fuoriprogramma abbiamo subito ritrovato la Viterbo antica, città di storia e d’arte spesso sacrificata sull’altare delle comodità di automobilisti e commercianti “vilipesi” al solo pensiero di un centro storico senza macchine.
E’ vero che, comunque, con l’amministrazione Frontini qualcosa sta cambiando, nonostante la sindaca abbia pagato la sola intenzione con campagne contro sui social spesso volgarissime, argomentate in maniera pedestre dai tuttologi di turno.
Le città d’arte si chiudono alle auto e fa benissimo la sindaca ad andare in quella direzione: in tanti altri casi in italia ciò è avvenuto in quattro e quattr’otto, per decisione d’imperio, e a cose avvenute la cittadinanza ha saputo adattarsi nel miglior modo possibile.
A Viterbo la prima cittadina ha scelto il percorso da fare e lo sta facendo, mantenendo però massima capacità d’ascolto nei confronti di commercianti e cittadini che non perdono occasione per inscenare il consueto martirologio.
La strada è quella giusta, e la Frontini ha il carattere giusto per intraprenderla in maniera decisa, con rispetto del dialogo con tutti, ma, ne siamo sicuri, senza titubanze.