Una violenta rivolta è divampata ieri nel carcere di Mammagialla, con i detenuti asserragliati in una sezione che hanno incendiato e gettato contro i poliziotti penitenziari le bombolette a gas utilizzate per scaldare i pasti. I rivoltosi avrebbero anche appiccato le fiamme a lenzuola e materassi. A darne per primo notizia è stato il segretario regionale del sindacato Sappe, Maurizio Somma. “La sezione è stata isolata dalle altre e i detenuti accerchiati. Si è in attesa dell’arrivo del gruppo di intervento rapido della polizia penitenziaria da Roma per tentare di sedare la rivolta”, come riporta ilcorrieredellacitta.com
Sono intervenuti anche i vigili del fuoco. E sono accorse anche le altre forze dell’ordine. La rivolta sarebbe scoppiata dopo la morte di un detenuto che dovrebbe essere deceduto per cause naturali. A tarda sera la protesta è rientrata con il ritorno dei detenuti nelle loro celle. Sulla situazione a Mammagialla è intervenuto anche Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale dell’Osapp: “Da questa mattina (ieri, ndr) i detenuti del reparto comune di Viterbo stanno inscenando proteste che man mano sono andate peggiorando, visto che è in atto una vera rivolta con la distruzione di tutto il reparto D1”. E Donato Capece, segretario generale del Sappe, definisce i disordini come “una rivolta annunciata. Sono settimane che stiamo lamentando la perdita di controllo delle carceri”. Secondo Capece “siamo ormai arrivati ad una rivolta al giorno, sia nei carceri per adulti che in quelli minorili e, a volte, dobbiamo fronteggiarne anche due contemporaneamente”.