Quanti processi sommari alla Viterbo ferragostana, ma un tempo era meglio?

La moda dell’estate per molti giornali online è stata e continua ad essere l’attacco alla sindaca e alla città che lei amministra da due anni, un attacco totale evocativo di un presunto disastro cittadino.

La cosa che più colpisce, però, è che la Viterbo deserta (? mah, siete passati per i supermercati in questi giorni, tutti pienissimi ) dicono vada imputata alla mancanza di iniziative e di eventi. Come se poi la vetus urbs fosse un paesello dove metti due sbandieratori di qua, un disc jockey di là con una cover band ed ecco pronta la sagra delle feste d’agosto.

Gli eventi unici nazionali certo che ci vogliono per attrarre visitatori, ma devono essere di valore, originali, in grado di diventare fenomeno ricreativo- culturale: e questi sono eventi che costano e che certo un amministrazione non può fare da sola, ma ha bisogno del ministero della cultura, della regione e di corposi investimenti privati.

Soprattutto se l’obiettivo è giungere a Viterbo capitale della cultura che certo non può essere messa su con un po’ di dilettanti e dopolavoristi che si occupano di fare baldoria al centro: questo, ripeto, si può fare in una piccola contrada per intrattenere i cittadini senza pretese.

Chiaro quindi che gli eventi attrattivi o si fanno con forti mezzi o è meglio non farli, rispetto alle solite sagre delle piccole medie abbuffate, meglio il silenzio se Viterbo deve andare avanti ed evolversi.

Che poi anche per quel che riguarda il turismo il discorso sarebbe lungo e complicato: oltre palazzo dei papi e il quartiere san pellegrino non abbiamo altro di grosso impatto da mostrare ai forestieri ed anche il sistema della ristorazione d’alto bordo non sembra in questi lustri essersi compiuto più di tanto.

Normale che il turismo sia di corta frequentazione, presente e continuo, ma non massiccio e i boom sporadici e occasionali.

Quindi più che dare addosso all’amministrazione comunale, bisognerebbe proporre, confrontarsi, investire (anche per quel che riguarda gli operatori culturali che non possono pensare di muoversi solo con i contributi di palazzo dei priori), dare una smossa generale alla città in rapporto alla offerta complessiva che si propone all’esterno.

Le festività di Santa Rosa sono una cosa a parte, costruire intorno ad esse tutto il progetto d’accoglienza della città mi sembra molto problematico e poco conveniente, l’evento va lasciato come festa popolare nota, basato sul magico appeal del Trasporto, un di più eccezionale, ma slegato dalla agenda complessiva. A meno che non si voglia costruirvi intorno un mese di appuntamenti precedenti e successivi al 3 settembre e tutti di grande richiamo.

Attaccare l’amministrazione Frontini come fosse l’unica responsabile di un agosto in tono minore (?!) è paradossale e inutile, d’altronde la viterbo città turistica non è mai decollata nei decenni, con destra, centro o sinistra al potere, anche perchè non ci si è mai confrontati con il mondo esterno e mai sono stati costruiti eventi di autentico ed originale spessore nazionale.

Bisognerebbe sapere chi parla di una città deserta, brutta, sporca e cattiva a quali alternative pensa: saranno mica quelle tante volte sbandierate e mai realizzate di illustri potentati del passato?

(pasquale bottone)