La festa di Santa Rosa a Viterbo, un evento unico al mondo

Riconosciuto Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, (insieme ai Gigli di Nola, la Varia di Palmi, i Candelieri di Sassari) la tradizione che si svolge ogni 3 settembre a Viterbo, ha un fascino davvero unico: la Festa di Santa Rosa, patrona della città, morta nel 1251 ad appena diciotto anni. Una ragazzina che offrì la sua vita a Dio e ai poveri della sua città.

Momento culmine dei festeggiamenti è la processione con il trasporto della monumentale macchina: una torre alta circa trenta metri, cinquanta quintali di peso, illuminata dalla luce viva di tante fiammelle, portata a spalla da oltre cento coraggiosi uomini lungo un difficile percorso di oltre un chilometro. I “Facchini”, vestiti di bianco e rosso, con un fazzoletto in testa, poco prima di caricarsi della Macchina, ricevono dal vescovo la benedizione “in articulo mortis”, quasi una estrema unzione, poiché ogni Trasporto rappresenta un momento di grande pericolo per la loro vita. 

È un evento unico al mondo, lo stesso ormai da più di settecentocinquanta anni, al quale hanno assistito in passato personaggi famosi, papi, re ma, soprattutto tanta gente comune, fedeli, viterbesi e non. Suggestione, emozione, pathos si alternano in una serata che unisce fede e spettacolo.

credits foto Bruno PagnanelliMostra di meno

(da italia.it)