E’ prevista per oggi pomeriggio l’autopsia sul corpo di Renzo Cristofori, il netturbino 68enne assassinato con cinque fendenti la sera di mercoledì 27 novembre a Caprarola. Ad effettuare l’accertamento sarà la dottoressa Martina Padovano, medico legale dell’Università La Sapienza di Roma. I difensori del presunto omicida, il 31enne Ian Patrick Sardo, gli avvocati Paolo Casini e Vania Bracaletti, decideranno strada facendo se nominare o meno un consulente di parte.
I risultati dell’esame autoptico saranno decisivi per gli inquirenti, al lavoro da giorni per individuare l’arma del delitto, dopo aver sequestrato l’abitazione, i coltelli da cucina e il cellulare del 31enne che da dietro le sbarre del carcere di Mammagialla continua a dirsi estraneo ai fatti e a respingere ogni addebito. Lo ha sostenuto anche durante l’udienza di convalida che si è tenuta sabato al cospetto del gip Fiorella Scarpato che non ha convalidato l’arresto, in mancanza della piena flagranza, ma ha disposto che il giovane rimanga in carcere, visti i pesanti indizi emersi finora a suo carico.
“Sono uscito per prendere le sigarette e poi sono tornato a casa”, ha detto Sardo, ribadendo quello che aveva detto poche ore dopo l’omicidio anche al pm Massimiliano Siddi. In quella circostanza avrebbe anche indicato l’amico dal quale si era recato in serata. Si tratterebbe di una persona che, da quanto risulta, sarebbe stata ascoltata a stretto giro e che avrebbe confermato la versione del 31enne. Dettaglio che tuttavia potrebbe non influire sulla dinamica del delitto, che potrebbe aver commesso lungo il tragitto.
La testimonianza più rilevante al momento è quella dell’amico di Cristofori, che avrebbe assistito alla brutale aggressione e avrebbe raccolto le ultime parole del 68enne: “Mi ha colpito”, prima di crollare ai piedi della panchina, di fronte alla porta d’ingresso della sua abitazione in via Sant’Egidio. In quegli attimi concitati l’uomo avrebbe raccontato che il ragazzo sarebbe tornato sul posto con gli abiti imbrattati di sangue e avrebbe affermato di non aver fatto nulla per poi allontanarsi. E’ stato proprio il testimone oculare a mettere i carabinieri di Ronciglione sulle tracce di Sardo, prelevato da casa sua nell’arco di qualche minuto. (c.d.v.)