Omicidio Bramucci, condanne a 141 anni per i sei imputati, nessun ergastolo

Sei condanne pesantissime ma nessun ergastolo in primo grado per l’assassinio di Salvatore Bramucci, che si consumò nelle campagne di Soriano nel Cimino il 7 agosto del 2022, come riporta il corriere di viterbo.

La sentenza ieri pomeriggio, dopo quasi cinque ore di camera di consiglio, da parte della corte d’assise del tribunale di Viterbo presieduta da Francesco Oddi. I giudici hanno condannato per omicidio volontario pluriaggravato, rispettivamente a 28 e 27 anni, i due sicari, Tonino Bacci e Lucio La Pietra; a 24 anni sia la moglie che la cognata della vittima, Elisabetta e Sabrina Bacchio; la prima considerata la mandante dell’assassinio e l’altra la mediatrice tra la sorella e i killer; a 20 anni, invece, Costantin Pomirleanu, compagno di Sabrina Bacchio, che consegnò i compensi ai presunti autori materiali una volta portata a termine la missione e a 18 anni, infine, Alessio Pizzuti, complice dei due esecutori che partecipò ai sopralluoghi preliminari sul luogo dove avvenne il delitto.

Il 25 novembre scorso il pm Siddi aveva chiesto quattro ergastoli e altre due condanne a 24 e 18 anni, riconoscendo nei confronti di tutti le attenuanti generiche, dopo aver considerato “il contesto socio-culturale-economico di estremo degrado” che fece da sfondo alla vicenda. Il verdetto – le cui motivazioni saranno depositate tra 90 giorni – ha previsto risarcimenti da liquidarsi in sede civile per il fratello e la figlia maggiore del 58enne, Isolino e Mascia Bramucci, disponendo provvisionali in loro favore per 25 e 50 mila euro. I giurati hanno anche inoltrato alla Procura gli atti relativi a numerose deposizioni rese nel corso del procedimento da parte di alcuni testi, per approfondire eventuali reati di falsa testimonianza.

“Non sono soddisfatta della sentenza – ha dichiarato Mascia Bramucci-. Sono rimasta amareggiata, perché mi aspettavo la conferma degli ergastoli”. Sulla stessa lunghezza d’onda il suo legale, l’avvocato Antonio Filardi: “Alle due sorelle non solo sono state concesse le attenuanti generiche, ma sono state inflitte pene inferiori rispetto a quelle e per Bacci e La Pietra. Su quattro richieste di ergastolo non darlo almeno alle due sorelle per me è stata una grande delusione”.